L'offerta di fotocamere digitali compatte è sempre più ampia, con decine di modelli ormai sin troppo simili tra loro per estetica e caratteristiche. Per saggiare le ultime novità del mercato abbiamo messo a confronto sei apparecchi di marchi già ben presenti sul mercato ma con fortune commerciali differenti, tutti in una fascia di prezzo accessibile.
Il primo apparecchio è una Benq Dc T800, con la caratteristica peculiare dello schermo sensibile per impostare le diverse funzioni. Con questo accorgimento il display raggiunge le dimensioni di 3 pollici e può occupare praticamente tutta la zona posteriore della fotocamera, riducendo il numero di tasti da usare. Per l'ottica Benq si è affidata a Pentax mentre il sensore di ripresa è da 8 megapixel. Le impostazioni iniziali sono abbastanza semplici e l'uso del touch screen rende le operazioni ancora più semplici. Entrando nei dettagli delle modalità di ripresa è possibile impostare le diverse funzioni attraverso simboli grafici e una breve spiegazione delle situazioni preimpostate, molti aspetti però riguardano funzioni importanti che richiedono la lettura delle istruzioni se non si è esperti in materia. Istruzioni con qualche svarione nella traduzione italiana, per esempio la risoluzione dei filmati diventa un misterioso 2 x 15W. Rimane comunque la possibilità di usare la fotocamera in modalità del tutto automatica. Durante l'uso abbiamo riscontrato un uso eccessivo del flash nella modalità automatica, anche in condizioni di illuminazione più che sufficienti. Non è un difetto ma accorcia inevitabilmente l'autonomia della batteria ricaricabile in dotazione. Per il prezzo richiesto la Benq offre prestazioni dignitose però ci saremmo aspettati delle impostazioni ancora più semplici. I risultati migliori si ottengono scegliendo la situazione di ripresa più adatta, la modalità completamente automatica non porta scatti di qualità. Non eccezionale la qualità dei filmati VGA e dello schermo, che in mancanza del mirino ottico è l'unico modo di verificare la bontà dell'inquadratura.
La seconda fotocamera è la Canon Powershot A590IS, un modello che bada meno all'estetica rispetto alle eleganti Ixus di famiglia ma non rinuncia alla tipica qualità del marchio. Il corpo è in materiale plastico, piuttosto ingombrante e nemmeno troppo leggero ma si impugna bene e mantiene il comodo mirino ottico. L'alimentazione avviene con semplici pile standard, facili da trovare in ogni luogo o da mettere in borsa come riserva, alla lunga però i costi di gestione salgono se si usano batterie specifiche. Per l'utilizzo vengono privilegiate le situazioni preimpostate in fabbrica, selezionabili tramite una pratica ghiera rotante. L'ergonomia è ideale anche per muovere lo zoom ottico fino a 4x e per eseguire lo scatto, il sensore è da 8 megapixel e non manca lo stabilizzatore ottico per evitare scatti mossi. Per l'utente medio le possibilità di scelta sono fin troppe, però c'è la posizione con il simbolo del cuore, cioè la modalità più semplice possibile per chi proprio non sa nulla di fotografia. La Canon, a differenza dei tre concorrenti del test, è priva di memoria interna e per ovviare all'inconveniente viene fornita una card di memoria da 32 MB. Considerati i prezzi irrisori delle card Secure Digital (8 euro per 1 GB al pubblico) ci chiediamo perché Canon non faccia il bel gesto di fornire direttamente una card di capacità adeguata anziché inserire nella confezione una memoria che può servire per circa 4 scatti nella migliore risoluzione possibile. Sarebbe un'iniziativa a costo nullo (e il discorso vale per tutti i concorrenti) che permetterebbe all'utente di usare subito la macchina. Nell'uso pratico la Canon ha subito messo in luce un display di grande qualità e una resa degli scatti di notevole livello, anche usando la modalità automatica più semplice; la comodità del mirino ottico è poi sempre gradita per chi ha un minimo di esperienza. Ottimi anche i filmati che però occupano molto spazio sulla card di memoria, va poi sottolineato che i più esperti troveranno molti parametri modificabili nella modalità completamente manuale. Ideale come seconda macchina quando non serve usare la reflex.
Il terzo apparecchio è una Nikon S600, modello di punta della serie Style e che infatti si presenta in una veste molto elegante e sottile con finitura metallica chiara o scura. L'ampio schermo di ottima qualità sostituisce il mirino ottico mentre nei menù delle impostazioni si entra con una ghiera rotante e tasto di conferma centrale. Il menù iniziale è molto semplice e intuitivo, veramente facile anche per i meno esperti nonostante riguardi anche funzioni molto importanti come esposizione e sensibilità ISO. Per non sbagliare è però sempre meglio consultare le istruzioni che sono distinte in guida rapida e funzioni complete. Anche qui le situazioni di ripresa pre impostate sono fin troppe e possono mettere in difficoltà l'utente poco esperto. Poco male dato che la Nikon offre ottime prestazioni già nella modalità automatica, con immagini nitide e stampabili anche in grande formato, per questo aiuta il sensore da 10 megapixel, il sistema antivibrazioni e l'ottimo obbiettivo Nikkor con zoom ottico fino a 4x. Proprio quest'ultimo è forse l'unico difetto degno di nota della fotocamera: il comando ha una certa inerzia che rende difficile trovare subito l'ingrandimento desiderato. Senza problemi anche i filmati, realizzabili però al massimo nel formato VGA mentre in questa fascia di prezzo alcuni concorrenti si spingono verso formati di migliore qualità in formato 16:9. Da segnalare la garanzia lodevolmente estesa a tre anni, segno che Nikon vuole dimostrare di produrre oggetti robusti e affidabili.
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